Extrasistole

Un’extrasistole, o contrazione ventricolare prematura, è un disturbo del ritmo cardiaco. Consiste in un battito accelerato rispetto alla normale frequenza cardiaca, ma viene considerata un tipo di aritmia inoffensiva. La persona che ne soffre avverte palpitazioni, che danno la sensazione di un tuffo al cuore. Il cuore possiede un meccanismo di conduzione elettrico che genera il battito cardiaco. Quando il battito si origina fuori dal sistema automatico, si produce un battito ectopico. Se l’origine si trova negli atri (le cavità superiori del cuore), prende il nome di extrasistole atriale; se l’origine si trova nei ventricoli (le cavità inferiori del cuore) prende il nome di extrasistole ventricolare. È molto importante che il cuore mantenga una frequenza regolare e, per questo motivo, possiede un meccanismo di compensazione che per alcuni millisecondi fa sì che il cuore non venga stimolato: in questo modo, l’extrasistole non torna ad accelerare il battito. Il processo di compensazione fa sì che ci sia una pausa dopo il “tuffo al cuore”. Sia questa pausa che l’extrasistole non sono gravi: la pausa, infatti, rappresenta un meccanismo di protezione utile a far tornale il ritmo cardiaco nella norma. 

21-09-2023
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Extrasistole

Un’extrasistole, o contrazione ventricolare prematura, è un disturbo del ritmo cardiaco. Consiste in un battito accelerato rispetto alla normale frequenza cardiaca, ma viene considerata un tipo di aritmia inoffensiva. La persona che ne soffre avverte palpitazioni, che danno la sensazione di un tuffo al cuore. Il cuore possiede un meccanismo di conduzione elettrico che genera il battito cardiaco. Quando il battito si origina fuori dal sistema automatico, si produce un battito ectopico. Se l’origine si trova negli atri (le cavità superiori del cuore), prende il nome di extrasistole atriale; se l’origine si trova nei ventricoli (le cavità inferiori del cuore) prende il nome di extrasistole ventricolare. È molto importante che il cuore mantenga una frequenza regolare e, per questo motivo, possiede un meccanismo di compensazione che per alcuni millisecondi fa sì che il cuore non venga stimolato: in questo modo, l’extrasistole non torna ad accelerare il battito. Il processo di compensazione fa sì che ci sia una pausa dopo il “tuffo al cuore”. Sia questa pausa che l’extrasistole non sono gravi: la pausa, infatti, rappresenta un meccanismo di protezione utile a far tornale il ritmo cardiaco nella norma. 

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